Giudicarie

Autore: Patrick Franceschi
Giudicarie
 

Il nome Giudicarie è utilizzato per definire una zona del Trentino occidentale che comprende l’alto corso del Sarca immissario del lago di Garda, dalla sorgente nell’alta Val Rendena fino alla forra del Limarò (mt. 270) e del Chiese fino al suo sbocco nel lago d’Idro (mt. 368).

L’origine del termine Il primo utilizzo del nome risale al XIII secolo ma la definizione precisa del territorio compreso nell’area detta delle Giudicarie risale al XVIII secolo quando lo storico locale Cipriano Gnesotti descrisse l’area situata intorno ai fiumi Sarca e Chiese includendovi le sette Chiese principali dette con vocabolo usitato Le Sette Pievi: due sopra il Clisi, e sono Bono e Condino; le altre cinque stanno sulle sponde del Fiume Sarca, cioè Rendena, Tione, Banale, Bleggio e Lomaso. e prosegue affermando che Questa unione di Terre e Villaggi viene denominata Giudicaria, ovvero in termine plurale Giudicarie, … governate dal Vescovo Principe di Trento, il quale si denomina “Marchese delle Giudicarie“. Geografia Il territorio è diviso in Giudicarie interiori ed esteriori. Attualmente le Giudicarie Interiori comprendono:

• da un punto di vista geografico la val Rendena (da Passo Campo Carlo Magno al rio Finale), la Busa di Tione (dal rio Finale alla sella di Bondo ed alla forra di Ponte Pià – passo Durone), la valle del Chiese (dalla sella di Bondo al lago d’Idro)

• da un punto di vista amministrativo 33 comuni, di cui 12 in val Rendena, 8 nella Busa di Tione e 13 nella valle del Chiese;

le Giudicarie Esteriori comprendono:

• da un punto di vista geografico il Banale (in sponda sinistra del Sarca), il Bleggio (in sponda destra del Sarca ed in sponda sinistra del torrente Duina), il Lomaso (in sponda destra del Sarca ed in sponda destra della Duina) • da un punto di vista amministrativo 7 comuni, di cui 3 nel Banale, 2 nel Bleggio e 2 nel Lomaso Le Valli Giudicarie, situate all’estremità sud-occidentale della Provincia di Trento, includono l’alto bacino del fiume Chiese ed il bacino del fiume Sarca. Il punto più elevato del territorio è la Cima Presanella a quota 3.558 m s.l.m. La popolazione di 35.442 abitanti (censimento 2001) pari al 7,44% del totale provinciale (476.442 abitanti). La popolazione media dei 40 Comuni è di 886 unità, dal comune di Massimeno con 106 abitanti al comune di Storo con 4.554 abitanti e la densità è di 30,12 Kmq.

Le Giudicarie sono costituite da un territorio prevalentemente montuoso; la colonizzazione riguarda quasi esclusivamente il fondovalle e le pendici pedemontane.

Sorgente Wikipedia

L’origine del termine

Il primo utilizzo del nome risale al XIII secolo con derivazione probabilmente dal latino Judicium, nel senso di ufficio giudiziario o di luogo in cui si celebravano i giudizi e quindi di zona di competenza di un ufficio giudiziario: si ricordi che nell’ordinamento asburgico ancora agli inizi del XX secolo anche le zone di competenza amministrativa erano definite “Giudizi” perché come controllore dell’amministrazione statale e locale di una certa zona era preposto il giudice competente per quella zona. In tal senso è di particolare rilievo che fin da tempi immemorabili e comunque dal Medioevo, le Giudicarie erano una zona che si era conquistata una certa autonomia amministrativa dal dominio del Principe Vescovo di Trento, il quale esercitava per esempio un più pregnante controllo sul “libero” comune di Storo (comprendente l’attuale abitato di Storo e la frazione di Darzo), posto all’estremità sud delle Giudicarie sulla Valle del Chiese, mentre il vicino abitato di Lodrone (sempre all’estremo sud delle Giudicarie) era sotto il dominio diretto dei conti di Lodron per nomina imperiale diretta di un territorio sito pur sempre nella stessa zona della Valle del Chiese ed unito ad altri piccoli territori sotto dominio dei conti di Lodron nelle vicinanze e fuori attualmente dal territorio trentino come la Val Vestino (ora parte della provincia di Brescia), anche se ovviamente, con alterne vicende, i conti di Lodron risentirono e furono in qualche modo subordinati al Principe Vescovo di Trento. I “liberi” comuni rurali delle Valli Giudicarie mantennero la loro unione per centinaia di anni sotto il nome di “sette Pievi delle Giudicarie”, “pievi” essendo le chiese parrocchiali e parrocchie essendo il territorio delle chiese più importanti, a cui erano subordinate le “curazie”, chiese rette da un curato con una determinata competenza territoriale, mentre le chiese minori secolari (cioè non annesse a conventi) senza competenza territoriale erano dette “cappellanie” . La principale attività unitaria delle “Sette Pievi delle Giudicarie”, oltre a rappresentarsi unitariamente verso le Autorità superiori, cioè il (Principe Vescovo di Trento e l’Imperatore del Sacro Romano Impero “nationis germanicae”, quest’ultimo poi identificato nell’Imperatore d’Austria) era la suddivisione dell’utilizzo dei pascoli montani e dei boschi, analogamente a quanto avveniva in altre zone del Trentino (ad esempio Magnifica comunità di Fiemme). Nel 1872 le Sette Pievi delle Giudicarie costruirono con un grosso esborso a loro carico la strada diretta di collegamento da Tione a Trento, che prima non esisteva, il collegamento diretto essendo prima con Riva del Garda attraverso il passo del Durone ed il passo di Ballino e da Riva del Garda verso Mori e quindi verso Rovereto e poi verso Trento.

Nel XVIII secolo lo storico locale Cipriano Gnesotti descrisse l’area situata intorno ai fiumi Sarca e Chiese includendovi le sette Chiese principali dette con vocabolo usitato Le Sette Pievi: due sopra il Clisi, e sono Bono e Condino; le altre cinque stanno sulle sponde del fiume Sarca, cioè Rendena, Tione, Banale, Bleggio e Lomaso. e prosegue affermando che Questa unione di Terre e Villaggi viene denominata Giudicaria, ovvero in termine plurale Giudicarie, … governate dal Vescovo Principe di Trento, il quale si denomina “Marchese delle Giudicarie”.

L’area delle Giudicarie nel corso del XIX secolo fu colpita da numerose inondazioni. Tra queste si ricordano quella del settembre 1882 e del giugno 1883 che causarono alcune vittime.