Origini dei cognomi

Autore: Patrick Franceschi

Fino alla fine del XIV° secolo, salve per le famiglie ricche non esistevano i cognomi, la gente si chiamava con il nome e si identificava col padre; esempio: Domenico fu Antonio dove Domenico è il figlio di Antonio. Se doveva esserci n° 2 Domenico fu Antonio, ad uno di questi veniva aggiunto il nome del nonno (Domenico Bernardo fu Antonio).
Da allora in poi, l’aumento della popolazione e l’entrata in vigore di leggi adatte anche alla proprietà personale fa si che l’impiego del cognome diventi di uso comune. I cognomi possono derivare dal luogo in cui si vive (Bleggi, Trentini...), dal mestiere esercitato (Fabbri,..) o da una famiglia (Azzolini per Açolini, Belliboni per Belliboni, Basetti per Basetto, Galli per Gallo..)

Con il Concilio di Trento del 1564 si sancisce l’obbligo per i parroci di tenere un registro ordinato dei battesimi con nome e cognome, per evitare matrimoni tra consanguinei. Il soprannome, o secondo nome, diventa ereditario.

Cognomi o sinonimi di Favrio

Beroldi, assolutamente rarissimo, è specifico della zona individuata dal pavese, alessandrino, genovese e savonese, Beroldo, abbastanza raro, è specifico del genovese, di Vobbia, Crocefieschi e Genova, dovrebbero derivare dal nome di origine franca Beroldus, una variante del più comune Bertholdus, dell’uso di questo nome abbiamo un esempio in una Carta venditionis del 1154 a Rosate nel milanese: “Anno dominice incarnationis milleximo centeximo quinquageximo quarto, undecimo die mensis marcii, indictione secunda. Constat nos Beroldum qui dicor de Morcianum, de loco Roxate, et Adelaxiam, iugalis, qui professi sumus lege vivere Longobardorum, michi que supra Adelaxie consentiente suprascripto Beroldo iugali et mondoaldo meo, ut lex est, per interrogatione de propinquioribus parentibus meis, de quibus interrogata et inquisita et in eorum presentia et testium professa sum quod nullam patior violenciam, sed sponte hanc cartam vendicionis facere visa sum ..

 

 

Lorenzetti è diffuso in tutto il centro nord, Lorenzetto è tipicamente veneto, del trevisano e padovano, Lorenzi è più tipico del lombardo veneto.

Franceschelli è tipico del bolognese con ceppi anche nel grossetano, nel romano e nel teatino, Franceschello, sembra essere unico ed è probabilmente dovuto ad un errore di trascrizione, Franceschet è caratteristico del trevigiano, di Tarzo in particolare, e di Mareno di Piave, San Vendemiano, Vazzola e Santa Lucia di Piave, Franceschetti è molto diffuso in tutto il centronord e nel napoletano e casertano, Franceschetto, decisamente veneto, è di Eraclea e San Donà di Piave nel veneziano, di Vicenza, Barbarano Vicentino e Longare nel vicentino, di Cervarese Santa Croce e San Giorgio in Bosco nel padovano, Franceschi è ben presente in tutta l’Italia centrosettentrionale ed in Sardegna, Franceschin è specifico dell’area veneta che comprende il veneziano, il padovano ed il trevigiano, Franceschini e Francesconi sono diffusi in tutto il centro nord, Franceschinis è specifico dell’udinese, Franceschino parrebbe della provincia di Catania, Francesco, assolutamente rarissimo, è panitaliano, Francescucci, molto molto raro, è dell’area abruzzese, laziale, con un piccolo ceppo a Ceprano nel frusinate, tutti questi cognomi derivano, direttamente o tramite ipocoristici o accrescitivi, anche dialettali, dal nome Francesco o da un soprannome dove francesco sta a significare di origini francesi. Il cognome Francesconi è un accrescitivo alterato di Francesco ed è indubbio che la casata tragga il proprio cognome da quello di un suo figlio Francesco detto “Francescone”. Infatti “Francesconi” rientra nell’elenco dei cognomi derivati dal nome del padre e significa “quelli del Francescone“.

  1. Il nome Francesco deriva da Franco che significa “Libero” e con tale vocabolo nel medioevo s’intendeva dire “Cavaliere“. Quindi “Francescone” significava “Grande Cavaliere” e Francesconi “quelli del grande cavaliere“. Questo per quanto riguarda l’origine più antica di questo cognome.
  2. Cognome originato dal nome Francesco, dal tardo latino Franciscum, voce dotta che significava “dei Franchi, appartenente al popolo dei Franchi”. Indicava paternità o discendenza genealogica, mentre in ambienti cristiani può essere legato al culto di S. Francesco d’Assisi.

Carla, estremamente raro, sembrerebbe panitaliano, Carli è diffuso in Toscana, nel Veneto ed in Emilia, diffuso in tutt’Italia, con prevalenza al centro nord Carlini sembrerebbe avere più nuclei, in provincia di Ferrara di Rimini, Genova, in Umbria e nel Lazio, la presenza nel cagliaritano dovrebbe essere di origine ligure, Carlino è presente a macchia di leopardo in tutt’Italia, Carlone è molto diffuso in Puglia, in particolare nel barese, ed in Basilicata, nel potentino, ha ceppi in Abruzzo e Molise ed a Roma, diffuso in tutto il centro Carloni, mentre Carlucci appare provenire dal sud e precisamente dalla Puglia e Basilicata, Carluccio, tipico di Campania, Basilicata e Puglia, è soprattutto tipico della penisola salentina. Tutti questi cognomi derivano, direttamente o tramite ipocoristici o accrescitivi, dal nome medioevale Carolus, Carola che è una latinizzazione del germanico Karl (uomo libero).

 

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