Alla riconquista del sole

Autore: Arrigo Franceschi

Il paese di favrio è noto, se no proprio a livello nazionale quantomeno in ambito trentino, per essere una località dove, dalla fine di novembe agli inizi di febbraio, il sole è … latitante.

Una certa concorrenza in merito, probabilmente a fine propagandistici, gli vien fatta da parte di Pré in val di Ledro e da Giugià in commune di Zuclo; inoltre anche altre località del Trentino hanno, recentemente, cercato di farsi riconoscere le stesse prerogative, ma non c’è niente da fare.

La certificazione DOC tocca soltanto a Favrio. Ed è giusto che sia cosi, particolarmente in tempi come questi dove le sofisticazioni sono all’ordine del giorno. Fatta questa doverosa premessa, è indispensabile precisare che, nella zona della chiesa e nella parte più vecchia del paese, il sole, anche se per breve tempo, nel periodo incriminato fa capolino tutti i giorni. Le persone anziane del paese, inoltre, sostengono con insistenza che, in passato, la presenza del sole rea maggiore: il bosco sopra il paese era molto più rado e soprattuto più distante dalle abitazioni; il taglio frequente ed il pascolo lo tenevano sotto controllo.

Le immagini dell’inizio dell’Ottocento, che ritraggono la Ponta del Corno vista da Campo, ne sono l’indiscutibile dimostrazione. Cosi è stato fino agli inizi del Novecento, ma anche fino anni Cinquanta le Fratte e la zona della cros erano falciativi o pascolo con radi cespugli di nocciolo. Dopo di allora quasi ogni attività è stata abbandonata e, esclusa la parte a val del Capitello, il bosco ha preso possesso di tutto il territorio.

L’amministrazione dell’A.S.U.C, proprietaria dell’area, ha preso due anni fa una drastica decisione:”proviamo a ripristinare, almeno in parte, quelle che era la situazione originale“. Detto fatto. Ottenute le necessarie autorizzazioni, si è procedutto al taglio, all’estirpazione delle ceppaie, alla sistemazione del terreno, alla semina su un’area di quasi 2 ettari. I lavori, eseguiti per la quasi totalità con il concorsi di volontari del paese, hanno conseguito lo scopo che gli amministratori si erano preffissi: recuperare un’area degradata di grande pregio dal punto di vista ambientale e paesaggistico, dare un po’ di luce e togliere un po’ di umidità a parte del paese. Gli stessi amministratori intendono proseguire l’iniziativa ampliando l’area interessata verso ovest. Sono convinto che se continuano con la buona volontà e la capacità che hanno dismostrato finora, ce la faranno.

Non penso comunque, che riusciranno a riportare, da dicembre a gennaio, il sole a Favrio, che, per motivi geografici ed orografici, avrà sempre garantita la certificazione DOC della mancanza di sole invernale